RETE BERGAMASCA PER L'ALTERNATIVA AL G7

Siamo cittadine/i, donne e uomini, preoccupati per la frequenza con cui si susseguono eventi che mettono a repentaglio la qualità della vita delle persone in un ambiente sempre più aggredito e avvelenato da attività umane indifferenti alle conseguenze sul pianeta e irresponsabili nei confronti delle future generazioni. 

Siamo indotti a mangiare cibo standardizzato, sempre più spesso prodotto a scapito dei diritti del lavoro e della salute, con l'utilizzo massivo di fertilizzanti e pesticidi chimici che inquinano l'ambiente e distruggono la normale fertilità dei terreni.

Questa è la conseguenza di un mercato mondiale del cibo dominato dalle multinazionali dell'agrobusiness, che obbediscono solo alla legge del massimo profitto, incuranti delle conseguenze sull'uomo e sulla natura: insicurezza alimentare, desertificazione e deforestazione, aggressione alla biodiversità, inquinamento, alterazioni climatiche, spreco di quantità di cibo che potrebbero alimentare una volta e mezzo gli abitanti del pianeta. 

Per comprendere i paradossi del sistema globale del cibo basti notare che 800 milioni di persone sono denutrite, 2 miliardi di persone sono in sovrappeso oppure obese, mentre un terzo della produzione mondiale di alimenti viene sprecato. 

Questo sistema agroalimentare è sostenuto con trattati internazionali, sovvenzioni e legislazioni amiche dai governi dei paesi più ricchi del pianeta a danno delle comunità contadine di tutto il mondo, messe in crisi da una competizione drogata dai sussidi, dalla finanziarizzazione del cibo, dalle monocolture intensive. 

Eppure è la stessa FAO che considera l'agricoltura contadina, che produce circa l'80% del cibo nel mondo, come cruciale per la soluzione del problema della fame nel mondo. I rappresentanti di questi governi si riuniscono ogni anno nelle più belle località del pianeta per raccontare al mondo, sostenuti da un potentissimo apparato mediatico, gli effetti "positivi" delle loro politiche sulle popolazioni, mentre sottobanco continuano a sostenere questo distruttivo sistema.

Quest'anno il G7 dei ministri dell'agricoltura si terrà nella Città di Bergamo il 14-15 ottobre.


Noi invitiamo tutti i cittadini sensibili ai temi richiamati e tutti quelli impegnati nella costruzione di modelli di produzione, distribuzione e consumo agroalimentari alternativi a unirsi in un percorso di riflessione sulla possibilità di un'alternativa sostenibile per le comunità umane e per l'ambiente.

Ci rivolgiamo alle tante esperienze, esistenti in provincia di Bergamo, ricche di pratiche e saperi la cui messa in comune può davvero garantire una grande capacità progettuale e costituire la forza per far sentire la domanda di cambiamento: dai GAS orientati al cambiamento sociale, alle reti solidali per la difesa di un'agricoltura a presidio del territorio, ai mercati contadini strutturati con funzione anche logistica per i consumatori critici, alle comunità di supporto all'agricoltura che mettono in discussione il mercato a partire dall'agricoltura contadina.

Ci proponiamo di attivare reti che abbiano a fondamento la sovranità alimentare, riconnettendole buone pratiche già attive a livello locale ad una riflessione politica più ampia, per mostrare la validità della loro alternativa possibile e praticabile al modello dominante ed anche per evitare che queste pratiche dal basso vengano acquisite nella narrazione ingannevole del G7, che potrebbe trasformarle in una sorta di foglia di fico ad esso funzionale.

Vogliamo mettere in movimento una Rete sociale di alternativa agricola che veda impegnate le stesse realtà contadine bergamasche, l'associazionismo, i movimenti sociali, i partiti, i cittadini, i GAS, i GAP, nella costruzione di un percorso da oggi ad ottobre che attraverso momenti formativi pubblici, giornate di mobilitazioni, eventi diffusi su tutto il territorio bergamasco, contribuiscano a disvelare gli effetti devastanti del modello agroindustriale e portino alla ribalta, invece, le buone pratiche alternative. 

Invitiamo tutti ad assumersi l'impegno di dare continuità a questo percorso ed ad aderire in termini di impegno a far sì che questa presenza ingombrante del G7 a Bergamo diventi invece la Nostra possibilità di dare voce a chi già opera alla costruzione di un'alternativa.

Come coordinamento iniziale abbiamo pensato ad assemblee pubbliche su più temi, a partire da maggio, con una iniziativa che racconti cosa sia il sistema agroindustriale attuale e le sue conseguenze, a seguire tenteremo di far conoscere quali sono le reali politiche europee (PAC), italiane e bergamasche attraverso le quali si costruisce il dominio dell'attuale sistema agricolo; seguiranno le proposte; convinti che l'alternativa sia davvero praticabile proporremo in un altro evento pubblico la nostra alternativa: la sovranità alimentare, l'agricoltura contadina e, nelle stesse giornate del G7, proponiamo che tutte le reali pratiche dal basso ed esistenti sul territorio possano trovare voce.

Anche le stesse giornate del G7 dovranno vederci impegnati, infatti, nella costruzione di "piazze liberate", di una Bergamo che dice no ad altre politiche che alimentano la crisi globale, affamano il Sud del mondo e inaspriscono anche la nostra condizione economica con le loro politiche di austerità. 

Una Bergamo che da maggio ad ottobre, nelle giornate di svolgimento del summit dei potenti della Terra, si riempia di iniziative e gesti di liberazione per il diritto alla vita di tutti i popoli del mondo.

Bergamo, 1° Maggio 2017

Rete Bergamasca per l'alternativa al G7

APPROFONDIMENTI

SULL'AGRICOLTURA DI MONTAGNA

Dalla rivoluzione verde (quel processo che negli anni 70 con l'introduzione della chimica, della genetica e della meccanizzazione in agricoltura ha prodotto un esponenziale aumento delle produzioni) ai più recenti processi di standardizzazione dei prezzi delle commodities alimentari, l'agricoltura mondiale ha accentuato sempre più i suoi caratteri industriali. L'obbiettivo di sfamare un mondo demograficamente in crescita è peraltro fallito creando invece quelle sistematiche eccedenze che tante risorse hanno richiesto e richiedono per la loro gestione.

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"LASCIA CHE MILLE FIORI SBOCCINO"

Oggi, alla vigilia del G7 di Torino il pensiero della Rete Bergamasca per l'alternativa al G7 non può non andare a RESETG7, alle lavoratrici, lavoratori, precari, disoccupati, migranti che si mobiliteranno nei prossimi giorni contro i potenti della terra e le loro politiche di distruzione dei diritti.

Tante le difficoltà, soprattutto nel frammentato mondo del lavoro, di costruire un blocco alternativo, una convergenza nelle diversità, ma sta ricrescendo la tensione, in tante parti d'Italia, alla costruzione di un nuovo cammino di lotta, di ricostruzione di una coscienza dal basso, a partire da una politica che passa attraverso una confederalità sociale di pratiche di resistenza a chi vuole rendere la società priva di conflitto e solidarietà.

È dai lavoratori fiat, ai migranti che lottano contro il caporalato nella "fabbrica verde" delle campagne che deve ripartire il riscatto che deve vederci in campo in un lavoro quotidiano di lotta e mutualismo, per rispondere ai bisogni primari negati ad ampie fasce di popolazione.

In questo c'è in nuce, ogni giorno, non solo negli eventi come il G7 calendarizzati dai potenti, l'alternativa alla società dominata dal profitto e dall'individualismo che le politiche neoliberiste e l'austerità hanno costruito.

Le nostre esperienze a Bergamo sono nate e cresciute laddove più forti erano i bisogni esplosi con la crisi e il mettersi in Rete è stato proprio il tentativo di andare oltre la risposta immediata ad un bisogno, ma di caratterizzarsi come risposta complessiva all'attacco politico generale.



Il 14 e il 15 ottobre si terrà a Bergamo il vertice dei sette ministri dell'agricoltura dove, possiamo immaginare, che si confermeranno ed estenderanno a livello globale le impostazioni neoliberiste dei modelli agricoli dei paesi coinvolti nel summit.


La nostra Rete sta provando a disvelare queste politiche e proponendo e costruendo l'alternativa basata su alcune direttrici fondamentali che sono la demercificazione e definanziarizzazione del cibo, la localizzazione delle pratiche agricole, l'agroecologia che salvaguarda la terra, l'ambiente, la salute, i diritti sociali e il lavoro e va da se che tutte queste direttrici facciano capo alla Sovranità Alimentare, unica possibilità per uscire dalla crisi alimentare ed agricola, unica possibilità per autodeterminare il nostro futuro.

La Rete sta riuscendo a tenere insieme realtà anche molto diverse tra loro, sembra che ognuno stia provando a svestire i panni rassicuranti della propria realtà per vestirne uno comune per un obiettivo comune: costruire la nostra alternativa, opporre al neoliberismo politiche democratiche e pluraliste di sovranità nazionale, di autodeterminazione delle comunità e dei popoli.

Da Torino a Bergamo diciamo basta all'indifferenza, avanti con il riscatto delle lavoratrici e dei lavoratori di città e campagne!

Vi aspettiamo il 14/15 ottobre a Bergamo!

Uniti siamo tutto!
La Rete

AUTORGANIZZIAMOCI, AUTOFINANZIAMOCI!

La nostra alternativa nasce dal basso, da militanti, attivisti, cittadini che impiegano tempo e investono energie per un altro mondo possibile

Anche voi potete dare il vostro contributo alla costruzione del Forum alternativo al G7 di Bergamo con questa campagna di finanziamento partecipativo on line. 

Noi potremo sostenere le spese della due giorni di tavoli, plenarie, concerti, iniziative culturali, manifestazione e voi potrete seguire in modo trasparente la destinazione delle vostre offerte! 

Grazie, vi aspettiamo il 14/15 ottobre!


APPUNTAMENTI

Rete Bergamasca per l'alternativa al G7 | 2017 |
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